domenica 8 aprile 2012

Che ne dite dei Malloreddus alla Campidanese!!!

Ingredienti per 4/5 persone:
300 gr.di salsiccia fresca
500 gr.di pomodori pelati a pezzetti
500 gr. malloreddus
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extra vergine d'oliva
2 foglie di alloro
2 pizzichi di semi di finocchio
aglio
cipolla
sale
zafferano
pecorino gratuggiato

A destra nel piatto i Malloredus fini tricolore della Casa del Grano
In un tegame versate 5 cucchiai di olio extravergine d'oliva e fate soffriggere uno spicchio d'aglio e circa 1/2 cipolla finemente tritati. Dopo pochi secondi aggiungete la salsiccia che avrete precedentemente separata dal budello naturale e spezzettata a tocchetti. Aggiungete il vino bianco e fate rosolare per qualche minuto fino alla sua completa evaporazione. Versate il contenuto dei pelati insieme a 1/2 bicchiere d'acqua. Aggiungete l'alloro, i semi di finocchio, 3 pizzichi di sale, consiglio anche un cucchiaino di zucchero per eliminare l'acidità dei pelati, e fate cuocere a fuoco basso per 15 minuti mescolando frequentemente. A fine cottura versate 1/2 bustina di zafferano nel sugo, mescolate con cura e spegnete. In una pentola avrete nel frattempo portato ad ebollizione abbondante acqua, salate e versate i malloreddus (io uso i Malloreddus fini tricolore della Casa del Grano, sono ottimi).  Colate i malloreddus, conditeli in un ampia terrina con il sugo, aggiungete abbondante pecorino, mescolate, due foglie di basilico per guarnire e....buon appetito!!!!

domenica 25 marzo 2012

Pillola di Buon Vento nodi due

Rosa dei Venti
Bene...oggi parliamo di venti. Credo sia capitato un po a tutti, durante le giornate particolarmente ventose, di attribuire un nome al vento che vi scompiglia i capelli (maestrale...levante... tramontana...) magari dopo aver individuato da quale direzione soffia. Il disegno al lato rappresenta la Rosa dei Venti che indica appunto il nome dei venti e la direzione dalla quale spirano (si chiama così perché nelle prime bussole usate in occidente dagli Amalfitani non erano riportati i punti cardinali ma solo i nomi dei venti e la classica stella di puntamento)Alcuni venti hanno nomi che fanno intuire la direzione dalla quale provengono, ad esempio il vento di levante spira da est (sorge, si leva il sole), Ostro o Mezzogiorno da Sud, Ponente da Ovest (dove "depone" il sole). Altri invece creano solo confusione (la tramontana dovrebbe spirare da ovest, dove tramonta il sole, e non da nord!). Ma l'origine dei nomi dei venti che noi conosciamo è piuttosto antica e va ricercata nelle prime rappresentazioni cartografiche del Mediterraneo.
Zante ( o anche Zacinto) è una piccola isola greca che si trova nel mar Ionio, a poche miglia dalle coste del Peloponneso (curiosità: a Zante nacque Ugo Foscolo, ricordate la poesia "A Zacinto"?). 
Immaginate di trovarvi sulla cima più alta di questa piccola isola mentre scrutate il mare che vi circonda alla ricerca delle vele di navi spinte da venti portanti. Siamo intorno all' XI secolo e all'epoca le navi procedevano solo con il vento in poppa (le andature di bolina ancora non esistevano) quindi la direzione dalla quale provenivano le navi era anche quella del vento! Quando queste navi arrivavano da Nord il vento portante era la Tramontana, dal latino trans montes, ovvero al di là dei monti. I monti erano quelli dell'Albania, appunto a Nord di Zante. Le navi che arrivavano da Nord Est non potevano che provenire dalla Grecia, da qui vento di Grecale. Arrivando dalla Siria le navi dovevano costeggiare il Peloponneso procedendo da Sud Est verso Zante, da qui vento di Scirocco. Va da sé che le navi che arrivavano dalla Libia, a Sud Ovest rispetto a Zante, erano sospinte dal vento di Libeccio. Infine il Maestrale (Mistral), da Nord Ovest. In questo caso le navi giungevano a Zante con un vento in poppa che spirava dalla stessa direzione in cui si trovava (e si trova!) Roma, Magister o Magistra Mundi. 

E' bene precisare che si tratta comunque di ipotesi legate alle varie tradizioni locali e che lo stesso principio basato sulla posizione geografica di Zante è spesso applicato all'arcipelago di Malta, situato al centro del Mediterraneo.
La prossima pillola sarà dedicata alle varie andature in barca a vela. Lo sapevate che il principio fisico che consente alle imbarcazioni  a vela di procedere "quasi" controvento è lo stesso che consente alle vetture di Formula Uno di restare incollate al suolo? 
Buon vento a tutti!!!





martedì 20 marzo 2012

Vongole alla MerKabà
Ingredienti per 4 persone:
1 kg di vongole veraci
4 cucchiai di semola fine
1 limone
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine di oliva
aglio
prezzemolo
peperoncino

Immergete in acqua ben salata le vongole per almeno un'ora per farle spurgare. In una padella abbastanza ampia versate 5 cucchiai d'olio extravergine d'oliva (meglio se di frantoi sardi) e fate soffriggere due spicchi d'aglio tritati finemente (ricordate di asportare l'anima dagli spicchi...è un po indigesta). Dopo pochi secondi spremete il succo del limone e versatelo nella padella eliminando eventuali semi. Con un mestolo in legno mescolate, quindi aggiungete subito la semola e un'idea di peperoncino macinato. Continuate a mescolare per alcuni secondi fino a formare una crema omogenea ma non troppo densa. A questo punto versate  le vongole precedentemente spurgate, colate e asciugate. Aggiungete il vino e fate saltare il tutto in padella per almeno 5/6 minuti e comunque fino a che il vino non sarà evaporato del tutto e le vongole completamente aperte. Aprendosi le vongole avranno rilasciato la loro acqua interna formando insieme alla semola e al succo del limone una crema non troppo densa che avvolgerà tutti i  molluschi. Spegnete il fuoco, aggiungete il prezzemolo fresco tritato, mescolate il tutto e servite ben calde accompagnate da un buon Vermentino di Gallura (suggerisco Costamolino di Argiolas). Su Merkabà propongo questo piatto come antipasto, un assaggino leccadita giusto per preparare i miei ospiti a tutto ciò che arriverà dopo...Buon appetito e fatemi sapere se vi son piaciute...
P.S. Se avete un pochino di pazienza vi suggerisco di verificare le false vongole chiuse premendo con l'indice e il pollice in due gusci in senso opposto. Meglio dedicare qualche minuto all'operazione che trovarvi il fango di qualche vongola dispettosa nella padella o, ancora peggio, nel vostro piatto.

lunedì 12 marzo 2012

Pillola di Buon Vento nodi uno

Imbarcazione a vela tipo Sloop
  Innanzitutto un cordialissimo benvenuto a chi, portato dalla brezza della curiosità, si accinge a leggere la prima "Pillola di Buon Vento". 
Sono pillole "mignon", semplici ed immediate, realizzate dal sottoscritto con l'unico scopo di fornire alcune "dritte" sul come andare a vela, sulle parti fondamentali e tipologie delle imbarcazioni, sui venti, andature e qualche cenno base di meteorologia. Ho pensato di iniziare con la descrizione delle parti principali di una barca a vela armata a Sloop, cioè con un solo albero, uno strallo a prua (calma...ora vediamo cos'è uno strallo!) e due vele: il fiocco e la randa. Nella splendida illustrazione sono chiaramente descritte le varie parti dell'imbarcazione, di seguito riprese nel dettaglio in ordine alfabetico. A proposito...per gli aspetti grafici mi avvalgo della preziosa collaborazione di mio figlio Nicolò, di anni 4, con una grande passione per il mare e un pò meno per il disegno, anche se i risultati non sono poi così male (con un piccolo aiuto). Bene...vediamo le varie parti:

  • Albero: palo verticale che sostiene le vele di un'imbarcazione. Può essere realizzato in vari materiali, un tempo in legno, oggi sopratutto in alluminio e, nel caso di imbarcazioni da regata, anche in fibra di carbonio.
  • Boma:  si tratta di una trave fissata all'albero tramite uno snodo girevole e ha lo scopo di sostenere la base della randa.  Anche in questo caso può essere in legno, in alluminio o in fibra di carbonio.
  • Bulbo: parte inferiore della deriva a forma di siluro, generalmente in piombo o ghisa. E' molto pesante e serve per abbassare il baricentro dell'imbarcazione  aumentandone equilibrio e stabilità (vedi deriva).
  • Deriva: è una sorta di "ala" fissata nella parte più bassa dello scafo e, a seconda delle dimensioni e della tipologia dell'imbarcazione, può essere fissa o mobile. Si contrappone alla forza del vento sulle vele riducendo lo scarroccio laterale dell'imbarcazione e svolgendo inoltre un'azione equilibrante, rendendo l'imbarcazione più stabile e governabile (nel caso di imbarcazioni di medie e grosse dimensioni è quasi sempre presente il bulbo).
  • Fiocco: vela di forma triangolare posizionata a prua dell'imbarcazione e fissata tra la parte alta dell'albero e l'estremità della prua stessa. Per tutta la sua lunghezza un lato è "fissato" (inferito) allo (nello) strallo di prua.
  • Opera morta: è la parte dell'imbarcazione non immersa in acqua.
  • Opera viva: è la parte dell'imbarcazione immersa in acqua (carena).
  • Randa: è una vela triangolare sostenuta per un lato verso l'alto dall'albero (quando issata), mentre nel lato inferiore è mantenuta tesa dal boma.
  • Strallo di prua: cavo generalmente in acciaio montato obliquamente dalla parte alta dell'albero all'estremità della prua. In questo modo sostiene l'albero stesso a prua e funge anche da supporto per il fiocco.
  • Strallo di poppa:  cavo generalmente in acciaio montato obliquamente dalla parte alta dell'albero alla poppa dell'imbarcazione. Ha il compito di sostenere l'albero dal lato di poppa, ma non vi sono vele inferite. Vorrei fare una breve puntualizzazione: durante un'edizione dell'America's Cup di qualche anno fa, una delle prime trasmesse in TV, un noto commentatore nonché Skipper  italiano, mutuando con disinvoltura il termine francese "pataras" che indica appunto il cavo poppiero che sostiene l'albero, coniò il termine italianizzato "paterazzo", ancora oggi in uso per definire lo strallo di poppa anche  quando non è  sdoppiato alla base. Così...per dovere di cronaca.
  • Timone: questo è facile...è costituito da una superficie piana immersa verticalmente in acqua e ha lo scopo di dare la direzione all'imbarcazione. Può essere manovrato attraverso una ruota o grazie a una barra (barra tutta a dritta!!!=timone tutto a destra).
Per questa prima pillola è tutto. Alla prossima e Buon Vento a tutti!!!!